American Gigolo
di Paul Schrader
con Richard Gere, Lauren Hutton, Hector Elizondo
Drammatico, 117 min., USA, 1980
***
Non lo avevo ancora visto e devo dire che dallo sceneggiatore di Taxi Driver e Toro scatenato mi aspettavo qualcosa di più. Anni '80 a gogò, che vuol dire apertura con musica dei Blondie (onore a Moroder!), vestiti tono su tono, ville sulla spiaggia, droghe, sesso occasionale, i primi abbozzi di quelli che sarebbero diventati fitness e cura cosmetica del corpo ecc. Vale praticamente come documento sugli usi e i costumi del decennio. Ma la storia, che voleva essere esistenzialista (lo afferma lo stesso regista), è un po' deboluccia e come se non bastasse sfocia in un finale quasi imbarazzante (vorrebbe essere un tributo a Pickpocket di Bresson).
Project X - Una festa che spacca
di Nima Nourizadeh
con Thomas Mann, Oliver Cooper, Jonathan Daniel Brown
Commedia, 88 min., USA, 2012
**1/2
Lo dico? Lo dico, perchè fa figo. Mockumentary. Mockumentary che parla di ragazzi sfigati che possono usufruire di una casa vuota e allora decidono di organizzare una festa. Inizialmente nessun coetaneo la prende in considerazione ma poi la voce circola, le aspettative crescono e la festa si ingrossa sempre di più fino a sfuggire al controllo degli organizzatori... e delle forze dell'ordine. Film molto teen dove non mancano droga, tette, nerd e qualche simpatica trovata. Gradevole e, per il genere, ben girato.
Chronicle
di Josh Trank
con Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan
Fantascienza, 84 min., USA-UK, 2012
**
Altro mockumentary. Che si differenzia dal primo per due ragioni. La prima. Per il genere è girato maluccio, nel senso che non sempre i movimenti di macchina sono realistici (troviamo addirittura dei controcampi!). La seconda. L'opera cerca di proporre qualcosa di apparentemente nuovo ma non ci riesce. L'inizio è promettente: cosa farebbero tre ragazzi che scoprono di avere dei superpoteri? I primi comportamenti e le loro conseguenze sono interessanti. Ma poi tutto comincia a ruotare attorno alla massima "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità" e il film scivola nella retorica appiattendosi al livello di un tradizionale/banale film di supereroi.
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