Un condannato a morte è fuggito
di
Robert Bresson
con Francois Leterrier, Charles Le Clainche, Maurice Beerblock
Drammatico, 99 min., Francia, 1956
****1/2
Questo film fa parte di
quei rari doni che certi registi illuminati hanno deciso di
fare al pubblico. Qui non si parla solo di un condannato a morte
che vuole fuggire da una prigione con quel poco che ha a
disposizione. Qui si parla di cosa sia il sacrificio, la
resistenza, il coraggio, la vita. Per fare questo Bresson utilizza
un linguaggio semplice ma profondissimo: ogni immagine è densa di
significato, che arriva chiaro allo spettatore
grazie alla delicata dirompenza dei volti, dei
dettagli, delle poche ma poetiche parole.
Lettera da una sconosciuta
di Max
Ophuls
con Joan Fontaine, Louis Jourand, Marcel Journet
Drammatico, 86 min.,
USA, 1948
****
Che maestria nel raccontare un'ossessione d'amore con protagonista (finalmente) una donna! Bianco e
nero sublime, come sublime è l'illuminazione morbida che sagoma gli ambienti
e accarezza i volti dei personaggi esaltandone le
espressioni. Sceneggiatura impeccabile che si risolve in modo
perfetto.
The Hot Spot - Il posto caldo
di
Dennis Hopper
con Don Johnson, Virginia Madsen, Jennifer Connelly
Thriller, 130
min., USA, 1990
***1/2
La mano di Hopper c'è e si vede. Il tringolo
sessual-amoroso senza redenzione che vede al vertice Don Johnson è ben
tratteggiato grazie ad una storia completa, interessante, in cui la tensione sessuale
è molto presente. Quel che più colpisce è che non sapendo da dove arriva
il protagonista lo svolgimento si impreziosisce di quel tocco di mistero
che rende il film qualcosa di vicino a Twin Peaks.
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