"L'educazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni Paesi europei costituisce una minaccia alla libertà religiosa. […] Non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione.”
(Joseph Ratzinger, Udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 10 gennaio 2011)
Ecco, ci risiamo: di nuovo un intervento diretto della Chiesa in un ambito che non le compete.
E questa volta è ancora più grave perché, dopo avere esortato i genitori a scegliere nomi cristiani per i loro bambini, papa Ratzinger finisce addirittura per indicare in una forma di educazione la negazione della libertà, in questo caso religiosa.
Clamorosa ed astuta opera di Rovesciamento-Totale-della-Realtà (come diceva qualcuno): è chiaro che l'educazione, in tutte le sue forme, non ha mai limitato la libertà individuale e sociale, anzi casomai l'ha promossa.
I termini della questione dovrebbero dunque essere invertiti e la proposizione corretta suonerebbe: "La fede inculcata in modo acritico, al di fuori di una sana e adeguata educazione costituisce una minaccia per la libertà psicologica, intellettuale, sessuale e anche -udite udite- religiosa degli individui."
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Condivido in pieno!
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