Il sospetto
di Thomas Vinterberg
con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkoop
Drammatico, 115 min., Danimarca, 2012
Lontano dai dettami di Dogma 95 e dalla loro declinazione in Festen (1998), l’ultima opera di Vinterberg si qualifica per un impianto stilistico e narrativo assolutamente classico. Basti pensare alla caratterizzazione dei personaggi: sottili occhiali neri ricordano allo spettatore che Lucas (l’ottimo Mikkelsen) è un uomo di cultura, mentre il suo fisico proporzionato lo rende affascinante (anche agli occhi di una bambina); Klara è una biondina da spot pubblicitario, bella e intraprendente quanto basta per farla spiccare rispetto agli altri infanti del film. La morbosità nello spettatore è presto attivata. Ma il regista mette in atto qualcosa di sorprendente. Benché si sappia fin dall’inizio che Lucas è innocente (diversamente da Il dubbio di J. P. Shanley, 2008), l’interesse per la vicenda rimane alto. Le due domande che permettono questo sono: fin dove si spingerà la società nell’emarginare e nel torturare fisicamente e psicologicamente Lucas (non a caso il titolo originale è Jagten, “caccia” in danese)? Quando la società scoprirà, se lo scoprirà, che Lucas è innocente lo riabiliterà?
Vinterberg ci fa capire che siamo sì pensanti, ma pur sempre degli animali. Vigono dunque l’atavico istinto di conservazione di sé e della prole nonché la legge del branco. Anche nel 2012.
Voto: 4 su 5
(Film visionato l’1 dicembre 2012)
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