di Ursula Meier
con Léa Seydoux, Kacey Mottet Klein, Martin Compston
Drammatico, 100 min., Francia, Svizzera, 2012
*** ½
Ursula Meier ha realizzato un’opera che ha il grande pregio di toccare alcune problematiche sociali altrimenti dimenticate dal contemporaneo cinema dei sequel e dei protagonisti botulinati. L’opera, fortemente dardenniana, sarebbe un capolavoro se non fosse che, a differenza dei film dei due fratelli belgi, presenta nella narrazione qualche rapporto causa-effetto che difetta d’intrinseca continuità logica.
Detachment – Il distacco
di Tony Kaye
con Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu
Drammatico, 97 min., Usa, 2011
***
Eccessivo. Per questo ci piace. C’è chi potrebbe obiettare (i più) che non si possono concentrare così tante problematiche in un unico film. Noi invece pensiamo che l’operazione, pacchiana e poetica allo stesso tempo, palesi una verità scomoda (in ogni fase della nostra vita, per resistere, dobbiamo cercare di esercitare il distacco) con la quale non possiamo non fare i conti.
Ted
di Set MacFarlane
con Mark Wahlberg, Mila Kunis, Joel McHale, Giovanni Ribisi
Commedia, 106 min., Usa, 2012
* ½
Deludente. Dall’autore dei Griffin ci aspettavamo molto ma molto di più, e invece… ne è uscita una storia scialba, scontata, insipida, con solo un paio di momenti esilaranti che, guarda caso, sono assolutamente indipendenti rispetto all’impianto narrativo e ci ricordano che le gag concepite da MacFarlane si adattano molto di più alla formula della puntata da serie animata più che ad un lungometraggio. Come se non bastasse, la scelta degli attori meriterebbe seriamente una denuncia con, su tutti, un Wahlberg ignobile e inspiegabilmente pompato.
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