Saving Mr. Banks
di John Lee Hancock
con Tom Hanks, Emma
Thompson, Ruth Wilson, Colin Farrell, Paul Giamatti
Biografico/Commedia/Drammatico, 126 min., USA/Gran Bretagna/Australia, 2013
La
scrittrice Pamela Lyndon Travers vive in una piccola casa a schiera di Londra e
si trova in ristrettezze economiche. Il suo agente la convince pertanto a
recarsi a Los Angeles per cedere alla Disney i diritti di Mary Poppins, il suo best seller, e collaborare alla realizzazione
della sceneggiatura del film. Appena arrivata nella sua camera d’albergo, la
sessantenne getta dalla finestra le pere del cesto di benvenuto e chiude
nell’armadio tutti i pupazzi che Walt Disney le ha fatto trovare. Oggetti che,
attraverso un continuo gioco di flashback, scopriremo avere la colpa di averle rievocato un’infanzia
in cui si cela una grandissima delusione. Delusione che si ripercuote nel presente
rendendo Mrs. Travers alquanto ostica per gli sceneggiatori che con lei si devono rapportare. Solo grazie ad un autista e a Walt
Disney in persona, che le dimostrerà di aver capito il vero significato del libro, Pamela riuscirà a superare il suo passato e ad aprirsi in modo da rendere
possibile la realizzazione di una pellicola passata alla storia.
J.L. Hancock
(che ricordiamo per The Blind Side,
2009) mette in campo una regia didascalica ma sempre funzionale ad una sceneggiatura
che si prende notevoli libertà rispetto ai fatti realmente accaduti per meglio puntare sull’empatia promossa da una incessante riflessione sul legame
tra genitori e figli che spesso si sofferma sul rapporto edipico tra padri e
figlie femmine. Non manca certo qualche momento d’alleggerimento che stempera
la gravitas del tema trattato e
strappa risate, ma dall’inizio alla fine il film sembra sempre e comunque
prigioniero dell’inquietante avvertimento che ci ricorda come noi siamo, nel
bene o nel male, il prodotto del rapporto che abbiamo avuto coi nostri genitori
e il ricordo che di esso abbiamo. Il messaggio arriva forte, anche grazie ad
una protagonista cui la Thompson conferisce il giusto spessore rendendola credibile
nella sua acidità e diffidenza sempre umana e mai sopra le righe. Buone la
prove di Colin Farrell e Paul Giamatti, figure complementari di padri che intendono
la vita e amano le proprie figlie in modi differenti.
Voto: 3 su 5
(Film
visionato l’11 marzo 2013)
2 commenti:
Adorabile, commovente e divertente al tempo stesso. Certo, una Mary Poppins così non l'avevo mai vista, adoro questo genere di film che svelano retroscena di pellicole amatissime dal pubblico :)
Commovente e divertente, sì. Ma per come è stato architettato, l'ho trovato un po' troppo costruito per piacere a tutti ed evocare a tutti i costi delle emozioni. Certo, in fin dei conti un pregio (o meglio, una disneyata) che si va ad aggiungere, come tu dici, al fatto che ti spiega il vero significato del film Mary Poppins, al quale nessuno di noi da piccoli aveva fatto caso.
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