Le meraviglie
di Alice
Rohrwacher
con Alba Rohrwacher, Sam Louwyck, Sabine Timoteo, Maria Alexandra
Lungu, Monica Bellucci
Drammatico, 110 min., Italia, Svizzera, Germania, 2014
C’è
poesia, è innegabile, e lo spettatore si affeziona senza fatica ai personaggi.
Ma la storia, comunque interessante, è esile, talvolta fin troppo irreale
(affidarsi a sceneggiatori sembra ormai una bestemmia), e risente dei continui
inserimenti di situazioni spiazzanti o tributi palesi a neorealismo o pellicole
celeberrime e tematicamente affini (su tutte Amarcord e le sue riflessioni
sulla “vita di paese”).
Ci affezioniamo sopra tutti a Gelsomina, che ricorda
l’adolescenza da primogeniti responsabilizzati che devono badare ai propri
fratelli, talvolta ai propri genitori. L’unico momento di svago è costituito da
un balletto realizzato dalla sorella più piccola, di nascosto dai genitori
fricchettoni, sulle note di T’appartengo di angioliniana memoria e l’iscrizione ad un concorso
televisivo che potrebbe risollevare le sorti dell’economia famigliare, che sta
in piedi grazie alla produzione e vendita di miele e ortaggi.
In continuità con
la tradizione cinematografica europea l’adolescenza viene presentata come un
momento difficile, periglioso, serio. Serietà enfatizzata dalla tecnica di
ripresa, sì sciatta e irregolare ma ad onor del vero sempre funzionale alla
narrazione. Non si sa se interpretare il finale come una metafora o come una
dichiarazione d’esonero responsabilità.
Voto: 3 su 5
(Film visionato l’11
giugno 2014)
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