Rush
di Ron Howard
con Chris Hemsworth, Daniel
Bruhl, Olivia Wilde, Pierfrancesco Favino
Drammatico/Biografico, 123 min., USA,
GB, Germania, 2013
Il film concentra l’attenzione sulla rivalità tra l’austriaco
Niki Lauda e l’inglese James Hunt, due piloti automobilistici agli antipodi. Il
primo, soprannominato “computer” per la sua capacità di sentire ogni centimetro
quadrato della monoposto, era razionale e determinato. Il secondo, playboy
dedito all’alcol e alle droghe, molto più impulsivo ed emotivo. Furono i
protagonisti di uno dei più avvincenti campionati mondiali di Formula 1 che si
siano mai visti. La stagione 1976, che si era aperta con un netto predominio
dell’austriaco, aveva infatti visto lo stesso essere protagonista di un incidente al Nurburgring che lo ridusse in fin di vita e che permise ad Hunt di
recuperare terreno in classifica. Lauda si rimise in gioco a soli 42 giorni
dall’incidente centrando un incredibile quarto posto. La stagione si decise all’ultimo
Gran Premio, con colpo di scena.
Ron Howard porta sullo schermo una
sceneggiatura di Peter Morgan (The Queen, Hereafter) che si concentra sull’amicizia
umana e rivalità sportiva di due anime “dannate” e diametralmente opposte della
storia della Formula 1. Ne esce un film che è puro intrattenimento, dove più di
una battuta e inquadratura rimarcano la differenza tra il modo di vivere il
mondo delle corse (che diventa metafora della visione della vita) di Lauda e
quella del rivale di sempre nonché “amico ritrovato” Hunt. Ci si perde poco nei
dettagli, preferendo ricostruire le battaglie in pista con gli effetti speciali
e circondando i due protagonisti di personaggi un po’ troppo stereotipati. Ciò
che preme a Howard e Morgan è mettere al centro dell’attenzione il rapporto tra
i due protagonisti per la ricostruzione di un pathos che nel film, in ultima
analisi, è ben presente e che la F 1
contemporanea farebbe bene a ritrovare.
Voto: 3 su 5
(Film visionato il 16
settembre 2013 all’Electric Cinema di Portobello Road. Se siete amanti del
cinema e vi capita di passare da Londra…)
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