Registi di Parma – Intervista a Gian Guido Zurli
Sceneggiatore, regista, montatore. Gian Guido Zurli segue e cura personalmente
ogni fase di costruzione delle sue opere, facendo della precisione formale una
prerogativa. Questa accuratezza è ben riscontrabile nelle atmosfere di DOPPELGANGER, trilogia in cui ogni capitolo si sviluppa su
due diversi piani temporali.
Il mistero è però l’elemento che contraddistingue il suo lavoro. Una
vera e propria cifra stilistica che, come avrete modo di leggere, si rispecchia
nei suoi riferimenti culturali e cinematografici.
Riferimenti culturali
1) Da
dove nasce il tuo amore per il cinema?
Fin da bambino. Ho smesso molto presto di guardare i cartoni animati
per passare ai film. L’amore per il cinema mi è stato trasmesso da mio nonno e
da mia madre.
2) Quali
sono i tuoi registi di riferimento?
David Fincher e Stanley Kubrick per la perfezione. Mi piacciono i
registi francesi, in particolar modo François Truffaut. Naturalmente Alfred
Hitchcock.
In ogni modo il mio regista preferito e di riferimento è senza dubbio
David Lynch.
3) Quali
film annoveri tra i capolavori?
Seven e Zodiac di David Fincher, Shining e Eyes Wide Shut
di Kubrick, Effetto Notte di Truffaut, Psycho e La finestra
sul cortile di Hitchcock e Mulholland Drive di David Lynch.
4) Quali
sono i film che riguarderesti all’infinito?
Quelli che ho già citato, in particolar modo Mulholland Drive
per cogliere gli elementi nascosti nella trama. Effetto Notte per la
divertente messa in scena del mondo del cinema.
5) Quali
sono i gruppi e/o cantanti che ascolti abitualmente?
Ascolto soprattutto musica jazz, classici come Duke Ellington e Benny
Goodman, ma anche Dave Brubeck, Coleman Hawkins e John Coltrane.
Ultimamente sto collaborando con il gruppo rock Terramadre per la realizzazione dei loro video musicali.
6) Quali
sono i libri e gli autori letterari che ami?
Leggo di tutto, in particolar modo saggi, gialli e romanzi storici. I
miei autori preferiti sono Umberto Eco, Dino Buzzati e Carlo Lucarelli.
Processo creativo
7) Da
quali idee/influenze nascono i tuoi lavori?
Difficile rispondere a questa domanda. Si tratta di un percorso
complesso che nasce da una piccola idea o situazione da sviluppare.
8) Quando
trovi il tempo per scrivere il soggetto e la sceneggiatura?
La fase più lunga e complessa è lo sviluppo della storia e la raccolta
di idee o informazioni. Soltanto dopo avere davanti il quadro completo
della storia inizio a scrivere il soggetto e poi la sceneggiatura. La stesura
di quest’ultima occupa qualche settimana.
9) Cortometraggio
o lungometraggio? Perché?
Per ora ho sempre scelto il lungometraggio
perché le storie che racconto sono complesse e non si esauriscono in
pochi minuti. Inoltre mi piace tenere vivi i personaggi.
10) Le
scene sono frutto di immaginazione o attingi da racconti ed esperienze di vita?
La trilogia DOPPELGANGER
è frutto di pura immaginazione. Successivamente ho scoperto la ricerca storica
che mi ha portato a sviluppare un altro progetto che diventerà presto un libro
e spero anche un film.
11) I
personaggi sono ispirati a persone reali?
Alcuni sì e ad essi ho dato le stesse abitudini e modi di parlare di
quelle persone. Altri personaggi sono invece totalmente inventati.
12) Sei
incline a pensare ad ambientazioni e personaggi in un contesto comico,
drammatico o fantascientifico?
Tutto dipende dalla storia che voglio raccontare.
13) Cosa
cerchi di comunicare? A chi?
Voglio semplicemente raccontare delle storie ed intrattenere lo
spettatore.
Processo realizzativo
14) Come
scegli gli attori?
Mi piace lavorare più o meno con le stesse persone e quindi ho i miei
attori di fiducia. E, tramite il confronto, sono loro che mi aiutano a trovare
colleghi che potrebbero interpretare perfettamente altri ruoli che sto cercando.
15) In
base a cosa scegli le location?
Devono essere credibili, sia
che si tratti di un’ambientazione in costume sia che si tratti di un contesto contemporaneo.
16) Preferisci
girare in interni o in esterni?
Assolutamente in interno. È
più facile gestire la luce e si riesce a registrare un audio migliore in presa
diretta. Tuttavia la vita reale e le storie che racconto, per forza di
cose, devono uscire anche all’esterno.
17) Che
macchina da presa utilizzi? Qual è il suo maggior pregio?
Ne abbiamo usate diverse della Blackmagic.
Ultimamente utilizziamo però la Sony
A7s che ha il pregio di registrare immagini bellissime anche in scarse
condizioni di luce, regalando una notevole libertà sia in termini
espressivi sia di movimento.
18) Qual
è il tuo movimento di macchina preferito? Quale usi più spesso?
Nessuno in particolare, quello che si adatta meglio alla scena che
stiamo girando.
19) Com’è
organizzata una tua giornata di riprese?
Una volta arrivati sul set si esegue una prova non filmata, necessaria
a tutti quanti per capire cosa bisogna fare. Dopodiché viene allestita
la scena, le luci, trucco, costumi e si parte.
20) La
sceneggiatura cambia in corso d’opera?
Sì. Generalmente inizio a girare con una seconda revisione, ma durante
le riprese mi rendo conto che vanno apportate delle correzioni o degli
aggiustamenti. A volte elimino delle scene ancora prima di girarle, oppure ne
creo delle altre.
21) Lasci
i tuoi attori liberi di improvvisare?
Assolutamente sì e spesso mi hanno riservato bellissime sorprese. Un
film, secondo me, è un’opera d’arte collettiva
e non credo in un solo uomo al comando.
22) Quali
indicazioni dai più spesso ai tuoi attori?
Gli faccio conoscere il loro personaggio, quello che pensa e le sue
aspettative. È importante che gli attori si trovino a loro agio con il
personaggio e che lo interpretino con estrema naturalezza.
23) Hai
dei collaboratori?
Certo, in particolar modo il direttore della fotografia Federico Attilio Perugini.
24) Quanto
è importante la musica nei tuoi film? Dove preferisci utilizzarla?
È molto importante. Deve essere adatta alla scena e mi piace
utilizzarla quasi al 90% dell’intera durata del film. Sono pochissime le
scene senza musica.
25) Quanto
ritieni sia importante il montaggio?
È fondamentale e lo eseguo io stesso. Ho iniziato come montatore e per
me un regista deve sapere come si monta un film: non tanto l’utilizzo
del software, ma come le varie clip si legano l’una con l’altra e per
visualizzare il risultato. Se mentre giri non te ne rendi conto sei
perduto.
Il prodotto finito
26) Quali
canali sfrutti per diffondere le tue opere?
La trilogia DOPPELGANGER è attualmente distribuita su Amazon Prime Video dalla Adler &
Associates Entertainment di Los Angeles.
27) Pensi
subito di partecipare a qualche concorso o la decisone dipende soprattutto dal
risultato finale?
Non ho mai pensato di partecipare ad un concorso, ma non escludo di
farlo in futuro.
28) Sei
soddisfatto dei tuoi lavori? Quale ti rappresenta maggiormente?
Sono molto soddisfatto. Trattandosi di una trilogia, ciascuno dei tre
film è fondamentale per comprendere la vicenda. Tuttavia preferisco il
secondo capitolo per le scene girate ai giorni nostri ed il terzo per quelle in
costume.
29) Progetti
futuri?
Ho appena terminato un libro con il Prof. Edoardo Fregoso su Sofia Pescatori, la vera storia
dell’ultima avvelenatrice giustiziata a Parma nel 1840. Da questo libro
ricaveremo presto una sceneggiatura cinematografica e poi vedremo quello
che succede.
Filmografia
- - DOPPELGANGER (2015)
- - La Scatola Rossa:
DOPPELGANGER Episodio 2 (2016)
- - Déjà Vu: DOPPELGANGER
Capitolo Finale
(2017)
Biografia
Gian Guido Zurli, nato a Parma nel 1977, è regista e
sceneggiatore.
Si occupa soprattutto di montaggio video di contenuti per il
web, video musicali e narrativi.
Tra il 2014 e il 2017 ha realizzato una trilogia mystery-horror
costituita dai film DOPPELGÄNGER, La Scatola Rossa –
DOPPELGÄNGER Episodio 2 e Déjà-Vu: DOPPELGANGER Capitolo
Finale; tutti distribuiti su Amazon Prime Video.
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