Ready Player One
di Steven Spielberg
con Tye Sheridan, Olivia Cooke, Ben
Mendelshon, T.J. Miller
Fantascienza, 140 min., USA, 2018
Vorremmo dire che un
film fatto interamente di effetti speciali non ci piace. Vorremmo avere la
forza di parlare di delirio citazionistico, di effetto nostalgia (ormai usato e
abusato). E invece tutte queste possibili critiche ci rimangono strozzate in gola. L’ultima opera di Spielberg, infatti, è un capolavoro di equilibrismo e di
coerenza.
A livello tecnico non possiamo dire nulla. Siamo infatti coscienti
che un’opera ambientata nel futuro, che per di più si svolge per larghi tratti
in una realtà virtuale, non poteva non essere realizzata con ampio uso di
effetti speciali.
A livello contenutistico troviamo tutta la filmografia del
regista, sempre fedele ai suoi valori. L’adrenalina dell’avventura, il valore
dell’amicizia, l’accettazione del diverso innervano una trama intelligente che
prefigura un mondo non così distante (anno 2045), in cui il divario tra ricchi
e poveri è sempre maggiore e le città sono sempre più inquinate. Le persone
preferiscono dunque rifugiarsi nella realtà virtuale. Oasis, questo il nome
della piattaforma, altro non è che un compendio di ciò che ci ha resi felici
nell’infanzia: le strutture, le musiche e gli avatar che popolano i suoi mondi sono una grossa operazione nostalgia fatta di Atari, New
Wave/Synth Pop, personaggi dei cartoni animati, monete da accumulare e
oggetti/magie da utilizzare.
Il divertimento è totale, anche se la storia sta a
metà tra La fabbrica di cioccolato e i teen movie anni Ottanta
alla Goonies. Ma è anche questo il bello del film.
Voto: 4 su 5
(Film
visionato il 31 marzo 2018)
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