Registi di Parma - Intervista a Lorenzo Bresolin
Lorenzo
Bresolin lavora nel mondo della comunicazione. I suoi video abbracciano diversi
generi: documentario, spot, video aziendale, video cartoline. È recente
l’approdo al mondo del cinema con il lungometraggio Sotto la cenere, action movie che sarà proiettato in anteprima al
The Space Barilla Center il prossimo 29 settembre (prenotazioni qui).
Riferimenti
culturali
1. Da
dove nasce il tuo amore per il cinema?
Nasce dalla necessità
di trovare un linguaggio diverso dal
solito verbale. Nella vita di tutti i giorni trovo più spontaneo e concreto
esprimere concetti ed emozioni attraverso immagini in musica. Qui il linguaggio
si trasforma in qualcosa di ricercato, ponderato e delicato, a dispetto di
qualsiasi dialogo fatto di quelle parole preconfezionate che vanno tanto di
moda oggi.
2. Quali
sono i tuoi registi di riferimento?
Non ho nomi celebri
di riferimento, sono sostenitore del cinema che non deriva dai blockbuster.
Apprezzo molto i registi inglesi minori ultimamente, alcuni lavori si possono
trovare tra le serie televisive di Netflix. Se dovessi proprio fare un nome
direi probabilmente Guy Ritchie. Tra le serie televisive di riferimento inglesi
invece ricordo sicuramente House of Cards,
Sherlock e Black Mirror. I rispettivi registi sono accomunati da un medesimo
linguaggio che mi ispira molto.
3. Quali
film annoveri tra i capolavori?
Nessuno.
4. Quali
sono i film che riguarderesti all’infinito?
Quelli che sono
realizzati in maniera oggettivamente valida e che, soprattutto, sono in grado
di trasmettere un messaggio positivo. Non ho un titolo preferito. Adoro i film d’azione. V for Vendetta ne è un buon esempio.
5. Quali
sono i gruppi e/o cantanti che ascolti abitualmente?
The Lumineers, Bruce
Springsteen, ma ascolto tanta musica diversa per esplorarla. Dopotutto ogni cantautore
ha qualcosa da trasmettere, a modo suo. Quindi spazio dal rap alla classica,
dalla trap al nu metal.
6. Quali
sono i libri e gli autori letterari che ami?
Baricco su tutti.
Scrive divinamente e a cuore aperto.
Processo
creativo
7. Da quali
idee/influenze nascono i tuoi lavori?
L’idea iniziale è la
fase più delicata, quella che non va mai trascurata anche se è la meno
“concreta”. La vita vissuta è di
sicuro la fonte più importante da cui attingere. Le scene si costruiscono da
sole se si sa osservare bene.
8. Quando
trovi il tempo per scrivere il soggetto e la sceneggiatura?
Il tempo per
sviluppare l’idea va letteralmente “strappato” dagli impegni di tutti i giorni;
solitamente mi siedo su una panchina del parco sotto casa con un quaderno e,
penna alla mano, lascio vagare la mente ma mantenendo sempre fermo l’obiettivo.
9. Cortometraggio
o lungometraggio? Perché?
Fatta l’esperienza
del lungo, sceglierei il corto. In linea coi ritmi di vita di oggi, trasmettere
un messaggio in poco tempo è diventato imperativo. Curare le singole scene nei
dettagli è di gran lunga più affascinante che diluire il tutto in sessanta
minuti o più. Il corto rappresenta inoltre una sfida di sintesi.
10. Le
scene sono frutto di immaginazione o attingi da racconti ed esperienze di vita?
Sono completamente
frutto di immaginazione. Anche se l’idea di base può nascere da esperienze
reali o film visti, tutto il resto deve essere necessariamente riempito
dall’immaginazione del regista. Diversamente mancherebbe di divertimento per il
regista stesso.
11. I
personaggi sono ispirati a persone reali?
I miei personaggi
hanno delle caratteristiche che ricalcano quelle degli attori, in modo da
risultare meglio interpretabili. Quindi, nel mio caso, si può dire che i personaggi nascono da persone in carne ed
ossa.
12. Sei
incline a pensare ad ambientazioni e personaggi in un contesto comico,
drammatico o fantascientifico?
Il dramma, come il
noir, è sicuramente l’ambiente che mi rispecchia. Le ambientazioni che scelgo
sono raramente molto luminose o colorate.
13. Cosa
cerchi di comunicare? A chi?
Vorrei che il mio
pubblico fosse il più esteso possibile ma spesso mi rendo conto che in pochi
colgono i significati, più o meno nascosti, che cerco di trasmettere. Perdóno, forza d’animo e coerenza sono
i messaggi che prediligo.
Processo
realizzativo
14. Come
scegli gli attori?
Attraverso i soliti
canoni estetici ma soprattutto dal loro “modo di fare”. Come si pongono durante
un semplice colloquio e come durante un pezzo su parte; entrambe le maniere
sono ugualmente importanti.
15. In
base a cosa scegli le location?
In base all’impatto
emotivo che mi trasmettono a prima vista. Di sicuro è la fase che richiede più
tempo, un buon sfondo agli attori è una componente fondamentale.
16. Preferisci
girare in interni o in esterni?
Gli interni sono
ambienti molto protetti nei quali si possono creare situazioni di luce a
piacimento, senza che subiscano variazioni nel tempo. Ma la bellezza della
natura, come quella degli edifici illuminati dalla luce naturale, restituiscono
un impatto unico. Non ho preferenze tra i due.
17. Che
macchina da presa utilizzi? Qual è il suo maggior pregio?
Uso quello che ho. Non
ho voglia di affittare super macchine, spesso meno maneggevoli della mia. Per
trasmettere un messaggio basterebbe un cellulare; io uso Sony a7s II.
18. Qual
è il tuo movimento di macchina preferito? Quale usi più spesso?
In base alla scena, i
movimenti che scelgo sono sempre diversi, si adattano all’azione. A me piace
molto “seguire o precedere” i soggetti in movimento, quindi tutti i tipi di carrellata.
19. Com’è
organizzata una tua giornata di riprese?
Non ci sono orari o
troupe standard. Ogni volta è sempre un’avventura imprevedibile.
20. La
sceneggiatura cambia in corso d’opera?
Di sicuro non si
stravolge. Può essere soggetta a piccole variazioni, in base alle condizioni
esterne o alla sensibilità degli attori.
21. Lasci
i tuoi attori liberi di improvvisare?
Sì. Se sul momento
della ripresa alcuni attori si lasciano naturalmente trasportare dalla scena,
sono sempre ben felice di valutare la variazione alla sceneggiatura.
22. Quali
indicazioni dai più spesso ai tuoi attori?
Al di là di alcuni
movimenti del corpo nello spazio, lascio che le singole battute “entrino”
nell’attore e lascio che lavorino da sole sul tono della voce o sulle
espressioni del viso.
23. Hai
dei collaboratori?
Spesso mi avvalgo di
collaboratori per il reparto audio. Mi piace stare sempre dietro alla macchina
da presa e agire da solo sull’immagine. Sarà perché sono effettivamente
cresciuto così.
24. Quanto
è importante la musica nei tuoi film? Dove preferisci utilizzarla?
La musica è importante tanto quanto l’immagine.
Sceglierla necessita di lavoro meticoloso. Le scene che esprimono emotività hanno
bisogno del giusto tappeto musicale per enfatizzarle al meglio. Sia che si
tratti di allegria piuttosto che di tristezza, noia o movimento sfrenato,
affetto o violenza.
25. Quanto
ritieni sia importante il montaggio?
Sono abituato a
ragionare diversamente dal solito flusso di lavoro. Il montaggio per me si fa prima della fase di ripresa: attraverso
uno storyboard preciso so già come sarà il risultato ancora prima di iniziare
coi ciak. Su di esso si basa tutta la fase di ripresa. Per questo il montaggio,
per me, è molto più che importante.
Il
prodotto finito
26. Quali
canali sfrutti per diffondere le tue opere?
I social vanno per la
maggiore, ma le rassegne e i concorsi rimangono sempre vetrine insostituibili.
27. Pensi
subito di partecipare a qualche concorso o la decisone dipende soprattutto dal risultato?
Raramente sono
soddisfatto al cento per cento dei miei lavori, altrettanto raramente partecipo
a concorsi. Sono tutti ragionamenti che faccio a lavoro finito chiaramente. Non
parto con un’idea in funzione di una call, la trovo una forzatura.
28. Hai
vinto qualche premio/riconoscimento? Con quali opere?
Cinque premi minori
con spot per call online. Per il resto non ho mai partecipato a niente.
29. Sei
soddisfatto dei tuoi lavori? Quale ti rappresenta maggiormente?
Purtroppo (o per
fortuna) sono molto puntiglioso, specialmente a lavoro finito. Spesso non c’è
possibilità di rigirare pezzi venuti poco piacevoli perciò, per pochi dettagli
a gusto mio mediocri, tendo a non presentare l’intero progetto. Tuttavia c’è
una clip a cui sono particolarmente affezionato perché rappresenta un viaggio
tra le capitali del centro Europa. Quella la rivedo spesso con piacere, per
quello che mi rievoca.
30. Progetti
futuri?
Sto scrivendo, in
collaborazione con altri, una serie. Sono ancora molto indietro, ma non voglio
forzare i tempi.
Filmografia
-
Sotto la cenere, 2017 (in
post-produzione)
Biografia
Lorenzo
Bresolin nasce nel 1984 a Parma.
Già
dalla giovane età emergono le sue doti di disegnatore. Dopo la formazione
universitaria in Architettura, si dedica interamente al Videomaking in qualità
di regista, produttore e montatore.
Nel
2014 entra a far parte dell’agenzia di comunicazione Up Strategy con sede a
Roma e svolge svariati lavori nell’ambito video e fotografico per Maserati,
Tim, Fastweb, Tescoma, Bristol Mayers Squibb, Iquos. Lo stile dei lavori si
rende riconoscibile come un mix di spirito innovativo e rispetto delle
tradizioni, concependo le varie creazioni come opere di puro artigianato
digitale.
Attualmente
collabora con diverse produzioni, dividendosi tra mondo Corporate, Music Videos
e Short Docs di cui spesso cura sia le riprese che la post-produzione (B Studio).
Nel
2017 è autore e regista di Sotto la
Cenere, opera lungometraggio attualmente in post-produzione.
Ad
oggi sta lavorando alla produzione di un nuovo film di fiction su Parma 2020.
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