Locke
di Steven Knight
con Tom Hardy
Drammatico, 85 min., GB, USA, 2013
Ivan Locke (Hardy) è un capo
cantiere. Finita la sua giornata lavorativa entra in macchina e riceve una
telefonata da una donna di nome Bethan. Decide di raggiungerla a Londra.
Durante il viaggio in macchina veniamo a sapere che la sua decisione rischia di
distruggere per sempre la sua vita famigliare e lavorativa.
Siamo andati al
cinema pieni di aspettative. Un film scritto e diretto dallo sceneggiatore
della Promessa dell’assassino (Eastern Promises, David Cronenberg,
2007), ambientato tutto all’interno dell’abitacolo di un’auto in cui il
protagonista, attraverso una ragnatela di telefonate in vivavoce, distrugge la
sua vita.
Siamo usciti un po’ delusi. Certamente non sarebbe corretto omettere
che il film è tutto sommato gradevole e mosso da buoni proponimenti. Ma il
meccanismo narrativo architettato non ha dimostrato tutta quella dirompenza
trovata, ad esempio, in Buried
(Rodrigo Cortés, 2010). Innanzitutto le motivazioni che spingono il
protagonista a prendere scomode decisioni vengono esplicitate sin da subito,
attenuando completamente l’effetto di qualsiasi successivo colpo di scena. Così
come viene quasi subito svelato il rapporto conflittuale che lega il
protagonista al ricordo del padre (reso con un artificio fin troppo
scontato e banale). Protagonista caratterizzato in modo abbastanza efficace ma
poco credibile nelle reazioni e nelle relazioni che lo legano ai colleghi, alla
moglie e ai figli.
Probabilmente il film, totalmente basato sulle parole, perde
troppo per colpa di un doppiaggio scriteriato: i discorsi bambineschi dei figli
stridono con le loro voci da adolescenti; una donna matura ha una voce da ventenne;
il protagonista sembra non tradire emozioni, forse colpa del raffreddore?
Considerando una regia praticamente inesistente possiamo dire che, nonostante
la rilevanza dei temi trattati, la vera star del film si rivela la BMW:
stabile, confortevole e con un impianto vivavoce da paura.
Voto: 2 su 5
(Film
visionato l’1 maggio 2014)
7 commenti:
Vorrei averla io, una BMW così...
A chi lo dici!
Durante la visione del film il pensiero dominante era: "Che macchina!!!"
Innanzitutto complimenti per l'ultima frase, veramente cattivissima!
Sei uno dei pochi che hanno criticato il film; devi sapere che a Venezia il pubblico si è diviso in due categorie: chi l'ha amato e chi l'ha amato moltissimo. Sembra proprio che la gente si accontenti di poco al cinema. Non che il film sia brutto come dici, ma durante la visione non capivo due cose: 1) cosa vuole fare esattamente il protagonista (fare la cosa giusta: cioè?) 2) com'è possibile che una sola persona conosca i dettagli della più grande impresa edilizia della storia. Eppure, guardandomi in giro, vedevo solo persone incantate...
Non dico che il film sia brutto, è che non l'ho trovato così ben scritto come molti dicono.
Veramente il film più brutto noioso e brutto che abbia mai visto, consigliato perché è così brutto da vederlo
Mi piace questa ripetizione della parola "brutto"... così, per rafforzare il concetto.
il film è ricco di contenuti ma nn si può fare un film "in macchina"........ dal punto di vista cinematografico è veramente indecente
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