giovedì 7 luglio 2011

Novità da Blockbuster. Cosa vedere e cosa no

Da vedere

Il Grinta
di J. e E. Coen
con Jeff Bridges, Hailee Steinfeld, Josh Brolin, Matt Damon
Western, 110 min., Usa 2010
***

Cast d’eccezione per un western sui generis, storia di vendetta che vede come mandante una determinata ragazzina di quattordici anni. La aiuteranno, dietro compenso, uno sceriffo alcolizzato (Jeff Bridges) e un testardo texas ranger (Matt Damon). Ultima (e ruffiana) opera cinematografica dei due fratelli culto del cinema (euro)americano. Meglio la loro penultima prova (A Serius Man) ma si sa, la gallina continua a fare le uova d’oro e allora è meglio tenersela buona.

Da vedere (con riserva)

127 ore
di Danny Boyle
con James Franco, Kate Mara, Amber Tamblyn
Avventura, 90 min., Usa, G.B., 2010
** ½

Volete sapere come fa una persona a sopravvivere in un canyon con un braccio intrappolato sotto un masso? Allora questo è il film che fa per voi. Pathos e adrenalina scorrono a fiumi in un film assolutamente… statico. Merito del regista e della buona recitazione di Franco. Certo, la storia non è niente di eccezionale, ma ha il pregio di essere vera. Scena cult: Aron Ralston (questo il vero nome dell’escursionista rimasto bloccato) si taglia un nervo del braccio che “suona” come una corda di una chitarra elettrica distorta. Per stomaci forti.

The Fighter
di David O. Russell
con Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo
Drammatico, 115 min., Usa, 2010
** ½

Micky (Marck Wahlberg) è un pugile che continua a perdere, tanto da conquistarsi l’appellativo di “trampolino” (in gergo pugilistico indica colui che viene utilizzato per lanciare colleghi più sponsorizzati). Le sfortune sportive di Micky dipendono quasi tutte dalla sua famiglia: una madre manager (Melissa Leo) che gli organizza incontri fuori dalla sua portata, un fratello (Christian Bale) ex pugile nonché allenatore dipendente da crack, numerose sorelle pettegole e ficcanaso. Il suo destino cambia non appena conosce Charlene, giovane barista che lo allontana dalla sua famiglia. Il regista sembra non aver imparato nulla né da Scorsese (vedi la capacità di rendere epici gli incontri sul ring in Toro scatenato) né da Clint Eastwood (vedi come viene trattato il rapporto figlia pugile e famiglia ingrata in Million Dollar Baby). Ne esce un filmetto pieno di retorica hollywoodiana, dove il perdente si riscatta e redime fratello e famiglia. Da notare solo la recitazione di un Christian Bale (premiato con Oscar e Golden Globe come miglior attore non protagonista) comunque troppo facilmente borderline.

2 commenti:

Cannibal Kid ha detto...

per me giudizio opposto
così così il grinta (e a serious man l'ho trovato davvero terribile, ma davvero tanto ahahah)
niente male, seppur non perfetti, 127 ore e the fighter (con un christian bale enorme!!)

L.Z. ha detto...

sì diciamo che in the fighter christian bale abbandona la sua leggendaria monoespressione cher usa in tanti altri film

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