La nostra personale classifica dei 10 migliori film del 2014, pubblicata qui con qualche giorno di ritardo per
permettere la visione di American Sniper, l’ultimo film di Clint Eastwood appena
uscito nelle sale che all’ultimo momento riesce ad accaparrarsi un posizionamento
di tutto rispetto (spoiler?).
N.B. Rientrano in classifica solo i film del 2014, rimanendo dunque esclusi quelli che, pur distribuiti in Italia lo scorso anno, di fatto
appartengono alla stagione cinematografica precedente.
10. Winter Sleep - Il regno
d’inverno
L’attenzione per la parola, i dialoghi teatrali protratti
all’infinito, l’insistenza sui difetti del protagonista e sulla sua incapacità
di relazionarsi con gli altri. Ne esce un’opera densa, complessa, a
tratti ampollosa e didascalica, le cui oltre tre ore di durata si sentono
eccome. Domina su tutto lo splendido paesaggio della Cappadocia, emblema dell’immobilismo
dei personaggi.
9. Grand Budapest Hotel
Non sarà il più memorabile della sua carriera, eppure Wes Anderson riesce ancora una volta a stupirci mettendo in scena un caleidoscopio di personaggi e situazioni, tanto numerose quante sono le stanze del Gran Budapest Hotel.
8. Anime nere
Finalmente un thriller italiano ben fatto e con un po’ di verve!
Finalmente un film sulla mafia che rifugge gli stereotipi e con attori credibili!
Finalmente zero moralismo!
Bisogna aggiungere altro?
7. American Sniper
L’ultimo film del buon vecchio Clint che racconta la storia del più
prolifico cecchino della storia americana. A breve la recensione sul nostro
blog!
6. Interstellar
Un blockbuster pensato per intrattenere
il grande pubblico, in cui non tutto torna ma che resta comunque un’ottima
forma di intrattenimento, nonché un tentativo di coniugare spettacolo e comunicazione
scientifica (in questo senso emblematica, per quanto didascalica, la
spiegazione della natura del wormhole fatta da uno dei personaggi).
5. Lo
sciacallo – The nightcrawler
Con la sua interpretazione
Jake Gillenhall si aggiudica senza alcun dubbio il premio per il personaggio
più inquietante, cinico e spietato degli ultimi anni. Come un moderno Weegee,
sfreccia sulle strade di una violentissima Los Angeles per immortalare scene di
incidenti, omicidi e rapine e venderle alle emittenti locali, in un gioco
perverso di autocompiacimento e sopraffazione.
4. Mommy
Può l’amore per un figlio essere sufficiente per superare
le difficoltà e guadagnarsi il diritto a un’esistenza normale? È la domanda su
cui si regge il quinto film del venticinquenne regista canadese ed è la
missione che si assume Diane, madre single non più giovane e dalla vita già di
per sé complicata, lanciando una sfida alle istituzioni e a chi le suggerisce di ricoverare il figlio
ingestibile e affetto da disturbi mentali in una struttura sanitaria. Ne nasce
una storia commovente, per niente scontata, di rara bellezza.
3. Due giorni,
una notte
Un tema quanto mai attuale, quello della lotta
per il lavoro, trattato con la semplicità e la potenza di cui solo i fratelli
Dardenne sono capaci. Semplicità che qui non è certo sinonimo di povertà di
significato: come sempre i cineasti belgi sanno andare dritti al cuore del
problema, scavando le debolezze e la fragilità di una giovane donna che, anello
debole del sistema economico-sociale, deve trovare in se stessa, prima che
negli altri, la forza per andare avanti e combattere, per guadagnarsi
finalmente il proprio posto nel mondo.
2. Gone girl – l’amore bugiardo
Quando la moglie sparisce nel giorno del loro quinto anniversario,
tutti i sospetti ricadono sul marito, reo di averla maltrattata, tradita,
impaurita. Il nuovo film di Fincher è una fredda e spietata analisi sulla vita
di coppia e sull’essenza del matrimonio, sulle relazioni umane, sul rapporto
tra uomo e donna e la loro inconciliabilità.
1. Boyhood
Il
capolavoro di Richard Linklater si aggiudica il primo posto nella nostra
personale classifica dei migliori film del 2014, in quanto non è un solo
un’opera cinematografica, quanto piuttosto una vera e propria operazione
esperienziale, in cui vengono a fondersi realtà e fiction, tempo reale e tempo
narrativo. Grazie al meccanismo di ripresa diretta degli eventi, anche noi
siamo come rapiti e quasi proiettati nella storia, seguendo le vicende dei personaggi
e la crescita non solamente intellettuale ed emotiva, ma anche fisica del protagonista, che si svolge
proprio davanti ai nostri occhi, nell’arco dei 12 anni lungo i quali si sono
dipanate le riprese.
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