The
Revenant – Redivivo
di Alejandro González Iñárritu
con Leonardo Di Caprio, Tom Hardy,
Will Poulter, Domhnall Gleeson
Avventura, 156 min., USA, 2015
Manuale delle Giovani
Marmotte per adulti. Peccato per chi ha già visto Bear Grylls: L’ultimo
sopravvissuto su DMAX e sa già che per non morire a -40 gradi può sventrare un
cavallo e dormire nella sua carcassa. Echi del Gladiatore (storia di vendetta) e
della Sottile linea rossa (il ricordo degli affetti ed il rapporto con la
Natura) permeano una pellicola dalla lunghezza spropositata per una trama così
esile e così inverosimile. Scomodiamo allora, arrivati a metà pellicola, per
proseguire nella visione, il sempre attuale “patto finzionale”. Ma non
riusciamo ancora ad accettare che Hugh Glass (Di Caprio) possa tornare a
camminare con una gamba rotta e il corpo dilaniato e che i suoi vestiti possano
asciugarsi così rapidamente dopo una fuga via fiume, nonostante la neve,
nonostante le temperature rigide. Il colpo di grazia arriva quando il Nostro cade
in un dirupo schiantandosi a terra e rialzandosi poco dopo. È a questo punto
che sentiamo la nostalgia di Essential Killing (J.Skolimowski, 2010), pellicola
affine tematicamente ma ben più riuscita nonché meglio recitata. Sì, perché
Vincent Gallo regalava una prova davvero memorabile, mentre Di Caprio è poco
credibile (a differenza dell’ottimo Hardy), vittima com’è di una storia che non
regala emozioni e non ci rende partecipi di un travaglio interiore che, a conti
fatti, non si avverte. Come se non bastasse, l’autenticità della Natura viene
completamente corrotta dal massiccio uso del computer, che tutto ritocca: non
un animale è reale, non una scena pericolosa è girata dal vero. Anche la
battaglia iniziale, vero biglietto da visita per un film che si apra con essa, è
poco autentica, da dimenticare.
Voto: 3 su 5
(Film visionato 16 gennaio 2016)
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