Sceneggiatore di film di successo (Lo sceicco bianco, La dolce vita, 8 e 1/2 e vari altri), giornalista, scrittore di romanzi e opere teatrali, Ennio Flaiano (1910-1972) viene ricordato però soprattutto come autore di aforismi e per questo la sua produzione multiforme è sempre stata oggetto di possibili fraintendimenti e di facile riduzionismo.
Nel centenario della nascita, una preziosa occasione per rimettere ordine tra le sue molteplici esperienze viene offerta da Adelphi con la pubblicazione di un cofanetto comprendente tutti i testi editi in vita, corredati da un florilegio di scritti postumi.
Rimettere Flaiano nella giusta prospettiva significa dunque abbandonare il luogo comune dell'intellettuale icastico e riconoscerne al contempo le molte influenze: Camus, la narrativa russa e soprattutto il Kafka dei Diari e dei Quaderni in ottavo, da cui Flaiano recupera il motivo della solitudine come cifra esistenziale e lo straniamento grottesco e sottilmente ironico dell’individuo di fronte ad una realtà che sembra sempre sul punto di spezzarsi, di crollare in un'epifania.
Ennio Flaiano, Opere scelte, Adelphi, pagg.1516, 70 euro.
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