venerdì 30 marzo 2018

Registi di Parma - Intervista a Gian Guido Zurli


Registi di Parma – Intervista a Gian Guido Zurli

Sceneggiatore, regista, montatore. Gian Guido Zurli segue e cura personalmente ogni fase di costruzione delle sue opere, facendo della precisione formale una prerogativa. Questa accuratezza è ben riscontrabile nelle atmosfere di DOPPELGANGER, trilogia in cui ogni capitolo si sviluppa su due diversi piani temporali.
Il mistero è però l’elemento che contraddistingue il suo lavoro. Una vera e propria cifra stilistica che, come avrete modo di leggere, si rispecchia nei suoi riferimenti culturali e cinematografici.


Riferimenti culturali

1) Da dove nasce il tuo amore per il cinema?
Fin da bambino. Ho smesso molto presto di guardare i cartoni animati per passare ai film. L’amore per il cinema mi è stato trasmesso da mio nonno e da mia madre.

2) Quali sono i tuoi registi di riferimento?
David Fincher e Stanley Kubrick per la perfezione. Mi piacciono i registi francesi, in particolar modo François Truffaut. Naturalmente Alfred Hitchcock.
In ogni modo il mio regista preferito e di riferimento è senza dubbio David Lynch.

3) Quali film annoveri tra i capolavori?
Seven e Zodiac di David Fincher, Shining e Eyes Wide Shut di Kubrick, Effetto Notte di Truffaut, Psycho e La finestra sul cortile di Hitchcock e Mulholland Drive di David Lynch.

4) Quali sono i film che riguarderesti all’infinito?
Quelli che ho già citato, in particolar modo Mulholland Drive per cogliere gli elementi nascosti nella trama. Effetto Notte per la divertente messa in scena del mondo del cinema.

5) Quali sono i gruppi e/o cantanti che ascolti abitualmente?
Ascolto soprattutto musica jazz, classici come Duke Ellington e Benny Goodman, ma anche Dave Brubeck, Coleman Hawkins e John Coltrane. Ultimamente sto collaborando con il gruppo rock Terramadre per la realizzazione dei loro video musicali.

6) Quali sono i libri e gli autori letterari che ami?
Leggo di tutto, in particolar modo saggi, gialli e romanzi storici. I miei autori preferiti sono Umberto Eco, Dino Buzzati e Carlo Lucarelli.

  
Processo creativo

7) Da quali idee/influenze nascono i tuoi lavori?
Difficile rispondere a questa domanda. Si tratta di un percorso complesso che nasce da una piccola idea o situazione da sviluppare.

8) Quando trovi il tempo per scrivere il soggetto e la sceneggiatura?
La fase più lunga e complessa è lo sviluppo della storia e la raccolta di idee o informazioni. Soltanto dopo avere davanti il quadro completo della storia inizio a scrivere il soggetto e poi la sceneggiatura. La stesura di quest’ultima occupa qualche settimana.

9) Cortometraggio o lungometraggio? Perché?
Per ora ho sempre scelto il lungometraggio perché le storie che racconto sono complesse e non si esauriscono in pochi minuti. Inoltre mi piace tenere vivi i personaggi.

10) Le scene sono frutto di immaginazione o attingi da racconti ed esperienze di vita?
La trilogia DOPPELGANGER è frutto di pura immaginazione. Successivamente ho scoperto la ricerca storica che mi ha portato a sviluppare un altro progetto che diventerà presto un libro e spero anche un film.

11) I personaggi sono ispirati a persone reali?
Alcuni sì e ad essi ho dato le stesse abitudini e modi di parlare di quelle persone. Altri personaggi sono invece totalmente inventati.

12) Sei incline a pensare ad ambientazioni e personaggi in un contesto comico, drammatico o fantascientifico?
Tutto dipende dalla storia che voglio raccontare.

13) Cosa cerchi di comunicare? A chi?
Voglio semplicemente raccontare delle storie ed intrattenere lo spettatore.


Processo realizzativo

14) Come scegli gli attori?
Mi piace lavorare più o meno con le stesse persone e quindi ho i miei attori di fiducia. E, tramite il confronto, sono loro che mi aiutano a trovare colleghi che potrebbero interpretare perfettamente altri ruoli che sto cercando.

15) In base a cosa scegli le location?
Devono essere credibili, sia che si tratti di un’ambientazione in costume sia che si tratti di un contesto contemporaneo.

16) Preferisci girare in interni o in esterni?
Assolutamente in interno. È più facile gestire la luce e si riesce a registrare un audio migliore in presa diretta. Tuttavia la vita reale e le storie che racconto, per forza di cose, devono uscire anche all’esterno.

17) Che macchina da presa utilizzi? Qual è il suo maggior pregio?
Ne abbiamo usate diverse della Blackmagic.
Ultimamente utilizziamo però la Sony A7s che ha il pregio di registrare immagini bellissime anche in scarse condizioni di luce, regalando una notevole libertà sia in termini espressivi sia di movimento.

18) Qual è il tuo movimento di macchina preferito? Quale usi più spesso?
Nessuno in particolare, quello che si adatta meglio alla scena che stiamo girando.

19) Com’è organizzata una tua giornata di riprese?
Una volta arrivati sul set si esegue una prova non filmata, necessaria a tutti quanti per capire cosa bisogna fare. Dopodiché viene allestita la scena, le luci, trucco, costumi e si parte.

20) La sceneggiatura cambia in corso d’opera?
Sì. Generalmente inizio a girare con una seconda revisione, ma durante le riprese mi rendo conto che vanno apportate delle correzioni o degli aggiustamenti. A volte elimino delle scene ancora prima di girarle, oppure ne creo delle altre.

21) Lasci i tuoi attori liberi di improvvisare?
Assolutamente sì e spesso mi hanno riservato bellissime sorprese. Un film, secondo me, è un’opera d’arte collettiva e non credo in un solo uomo al comando.

22) Quali indicazioni dai più spesso ai tuoi attori?
Gli faccio conoscere il loro personaggio, quello che pensa e le sue aspettative. È importante che gli attori si trovino a loro agio con il personaggio e che lo interpretino con estrema naturalezza.

23) Hai dei collaboratori?
Certo, in particolar modo il direttore della fotografia Federico Attilio Perugini.

24) Quanto è importante la musica nei tuoi film? Dove preferisci utilizzarla?
È molto importante. Deve essere adatta alla scena e mi piace utilizzarla quasi al 90% dell’intera durata del film. Sono pochissime le scene senza musica.

25) Quanto ritieni sia importante il montaggio?
È fondamentale e lo eseguo io stesso. Ho iniziato come montatore e per me un regista deve sapere come si monta un film: non tanto l’utilizzo del software, ma come le varie clip si legano l’una con l’altra e per visualizzare il risultato. Se mentre giri non te ne rendi conto sei perduto.


Il prodotto finito

26) Quali canali sfrutti per diffondere le tue opere?
La trilogia DOPPELGANGER è attualmente distribuita su Amazon Prime Video dalla Adler & Associates Entertainment di Los Angeles.

27) Pensi subito di partecipare a qualche concorso o la decisone dipende soprattutto dal risultato finale?
Non ho mai pensato di partecipare ad un concorso, ma non escludo di farlo in futuro.

28) Sei soddisfatto dei tuoi lavori? Quale ti rappresenta maggiormente?
Sono molto soddisfatto. Trattandosi di una trilogia, ciascuno dei tre film è fondamentale per comprendere la vicenda. Tuttavia preferisco il secondo capitolo per le scene girate ai giorni nostri ed il terzo per quelle in costume.

29) Progetti futuri?
Ho appena terminato un libro con il Prof. Edoardo Fregoso su Sofia Pescatori, la vera storia dell’ultima avvelenatrice giustiziata a Parma nel 1840. Da questo libro ricaveremo presto una sceneggiatura cinematografica e poi vedremo quello che succede.

  
Filmografia

-      - DOPPELGANGER (2015)

-      - La Scatola Rossa: DOPPELGANGER Episodio 2 (2016)

-      - Déjà Vu: DOPPELGANGER Capitolo Finale (2017)



Biografia

Gian Guido Zurli, nato a Parma nel 1977, è regista e sceneggiatore.
Si occupa soprattutto di montaggio video di contenuti per il web, video musicali e narrativi.
Tra il 2014 e il 2017 ha realizzato una trilogia mystery-horror costituita dai film DOPPELGÄNGERLa Scatola Rossa – DOPPELGÄNGER Episodio 2 e Déjà-Vu: DOPPELGANGER Capitolo Finale; tutti distribuiti su Amazon Prime Video.


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