Bevilacqua e Parma; Parma e Bevilacqua. Un rapporto d’amore e odio. Del resto l’autore parmigiano ha abbandonato la città ducale per vivere stabilmente a Roma. La sua città non l’ha disconosciuto ma, causa il suo auto-esilio, lo guarda con un poco di diffidenza. Del resto, nemo propheta in patria. Ora, però, anche i suoi detrattori devono capitolare all’effettiva incensazione dell’autore.
Mondadori ha infatti realizzato per la collana I Meridiani un compendio della sua produzione narrativa, comprendente i seguenti scritti: Una città in amore, Questa specie d’amore, La califfa, L’occhio del gatto, La polvere sull’erba, Una scandalosa giovinezza, I sensi incantati. Qual è il filo conduttore di queste sette opere? Proprio Parma. E si capisce quanto la cittadina abbia influenzato la sua immaginazione: l’interesse di Bevilacqua è tutto per la componente popolare e l’Oltretorrente è il palcoscenico dove si muovono in difficili condizioni di vita operai ed emarginati, posseduti da istinti elementari, da un sangue freddo generoso e torbido.
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