La finalità del post è allora quella di individuare, nella grande messe delle novità, alcuni titoli da vedere assolutamente e altri da evitare. Logicamente a questi due gruppi si vanno ad aggiungere, in base al giudizio, i titoli da me recensiti e inseriti nella sezione Cineland.
Da vedere
Lebanon di S. Maoz ***1/2
Uno scorcio della prima guerra del Libano (giugno 1982) visto dall’interno di un carro armato israeliano inviato a perlustrare una cittadina ostile. Vincitore del Leone d’oro 2009. Non si riesce a sentire la voce che sussurra «l’orrore, l’orrore». Rimane però un film dal forte impatto emotivo.
Agora di A. Amenabar ***
Narra la vita della filosofa alessandrina Ipazia che, nel marzo del 415 d.C., venne uccisa da fanatici cristiani parabolani. È un film sulla laicità della cultura e sullo scontro di religioni. Retorico qua e là, ha il pregio di approfondire la realtà politico-religiosa di un periodo storico che ricorda molto quello in cui viviamo.
Fantastic Mr. Fox di W. Anderson ***
Film d’animazione realizzato con la tecnica del passo uno (o stop-motion o anche frame by frame). Graficamente impeccabile, quindi molto gradevole ai nostri occhi. Peccato che la storia, che nella prima parte regge benissimo, scemi sempre più sino ad arrivare ad un finale banale e scollato rispetto alla prima metà. La colpa, però, potrebbe essere di Roald Dahl, scrittore per l’infanzia che da noi viene ricordato più per altre opere (v. La fabbrica di cioccolato, Il GGG, Matilde).
Robin Hood di O. Stone ***
Buona ricostruzione delle atmosfere inglesi del XIII secolo. Suggestivi i paesaggi e riusciti i combattimenti. Storia d’amore – troppo retorica e legata alle moderne consuetudini – che condisce il tutto. Il potere dei soldi (hollywoodiani).
Segreti di famiglia di F.F. Coppola ***
Le tre stelle sono solo per il bianco e nero usato con maestria e che, quindi, rende il tutto esteticamente attraente. La storia è tanto esile quanto banale. Sembra un film di Fellini realizzato da una sensibilità che vale solo un terzo di quella felliniana.
La città verrà distrutta all’alba di B. Eisner ***
Remake dell’omonimo film del 1973 diretto da G.A. Romero. Rispetto al predecessore – oltre ad altri rimandi, come La guerra dei mondi di S. Spielberg – il lavoro incontra i gusti dello spettatore d’inizio millennio e riesce a tenere alta la tensione dall’inizio alla fine. Che è poi quello che chiediamo ad un horror che voglia essere definito tale.
Bocciati
Crazy Heart di S. Cooper **1/2
Chi ha visto The Wrestler (Darren Aronofsky, 2008) non può certo riuscire ad apprezzare questo film, che ne sembra la brutta copia. Certo, la recitazione di Geff Bridges è molto buona. Ma abbiamo sempre d’innanzi agli occhi la carne lacerata di Mickey Rourke. Che è meglio.
L’amante inglese di C. Corsini **
La storia ha senso, ma non regge. Questo perché la caratterizzazione dei personaggi è troppo superficiale. Storie come questa – così apparentemente semplici e allo stesso tempo così piene di implicazioni – sono riusciti a narrarle solo i grandi maestri.
The Hole di J. Dante **
La brutta copia – con la variante del buco in cantina – di Disturbia (D.J. Caruso, 2007). E ho detto tutto.
Case 39 di C. Alvart *
E dire che l’attrice principale è il premio Oscar Renée Zellweger. Già visto, già visto, già visto. Dunque scontato. Ricorda troppo Orphan (J. Collet-Serra, 2009), che invece vi consiglio di vedere.
Hatchet di A. Green *
Tette, culi e sangue da tutte le parti. Per adolescenti brufolosi che dirottano le loro pulsioni su questi gorno (gore+porno) films.
1 commenti:
a me è piaciuto agora, anche se per alcuni aspetti è un po'superficiale.
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