Visioni della cute è il nome della redazione temporanea che si è occupata di raccontare la quindicesima edizione di Natura Dèi Teatri, il festival di teatro e arte contemporanea ideato e organizzato da Lenz Rifrazioni svoltosi a Parma tra il 29 ottobre e il 13 novembre.
Il gruppo di lavoro, di cui ho fatto parte, si è caratterizzato per aver raccontato i singoli spettacoli e avvenimenti con precisione e profondità di analisi. Rompendo con la consuetudine giornalistica dell’affrettata visione e cronaca degli eventi, questa redazione si è distinta per aver pubblicato i singoli contributi critici solo dopo un procedimento meticoloso che ha previsto i seguenti passaggi: interviste agli autori, visione dei singoli spettacoli, brain storming in redazione, stesura degli articoli, lettura e revisione degli articoli da parte di tutta la redazione, scelta delle immagini e, solo in ultimo, pubblicazione dei singoli contributi. In poche parole "niente di ciò che è stato scritto è stato scritto a caso".
Pubblicherò nei prossimi giorni i miei articoli al fine di farvi conoscere e farvi avvicinare al teatro e all’arte contemporanea, un mondo tanto imprevedibile quanto interessante. Difficile non rimanerne colpiti.
"Sulla critica teatrale c’è un dibattito che prosegue da anni con al centro del discorso la messa in discussione dello statuto del critico, l’utilità del suo lavoro, la finalità e il metodo. Ad alcuni di questi quesiti stanno rispondendo pubblico e operatori: sono sempre di più gli spettatori che scelgono l’approfondimento critico all’indomani di uno spettacolo e crescono quei soggetti, lungimiranti, che includono nella produzione di eventi complessi, come festival e rassegne, laboratori e nuclei critici vari, questa modalità è stata scelta anche da Lenz Rifrazioni nell’ultima edizione di Natutra Dei Teatri. Il progetto denominato Visioni della cute vede una redazione temporanea al lavoro sugli spettacoli del festival per creare una narrazione (naturalmente sul web: http://www.lenzrifrazioni.it/visioni/) costituita da immagini, contenuti multimediali e analisi critiche. A guidare il progetto c’è Piersandra Di Matteo (studiosa di performing arts e spettacolo contemporaneo che svolge attività di ricerca presso DMS/Università di Bologna) con Adele Cacciagrano (studiosa di teatro e dottoranda in Studi Teatrali e Cinematografici presso DMS/Università di Bologna) e in redazione Matteo Antonaci, Fiorita Dodi, Gabriella Gallo, Jennifer Malvezzi e Andrea Vighi. E poi le collaborazioni esterne di Gianni Manzella, Lucia Amara, Sara Baranzoni, Eleonora Felisatti, Silvia Mei, Tihana Maraviç, Massimo Marino, Laura Budriesi". (Andrea Pocosgnich)
3 commenti:
Io sono stata a 'vedere' Dido... lo spettacolo mi ha profondamente colpita, avvolta, fatto vivere un'esperienza... Bravissima l'attrice, capace di riempire la scena anche solo con la sua voce! Ho trovato veramente nuovo l'impianto scenico nel suo insieme, e felice la scelta di simboli essenziali ma potenti. Mi sono ritrovata a vivere sulla mia "pelle" il rischio che ha corso Didone ad amare Enea, e siamo rimasti inchiodati alle nostre sedie anche quando si sono alzate le luci... perchè in fondo non potevamo fare altro che amare e soffrire con lei, non ci ha lasciato scelta!
Purtroppo devo dirti che il giorno dopo averlo visto la redazione di Visioni della CUTE ha criticato lo spettacolo. Molti suoi aspetti (video, luci, recitazione, ecc.) non hanno passato lo speciale esame degli addetti ai lavori che erano presenti. Non voglio frenare con queste parole il tuo entusiasmo, ma DIDO è stato uno degli spettacoli meno riusciti del festival. Comunque nei prossimi giorni posterò l'articolo che ho fatto proprio su DIDO e sotto aggiungerò i suoi punti deboli.
Beh io non posso fare il confronto perchè non ho visto gli altri e poi è stato il mio primo spettacolo del Lenz!
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